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 L’evoluzione dello slalom: una nuova scuola

E.C.S.I.D. (Eporedia Canoe Slalom International Development)

L’attività che oramai svolgo dal 1973 con diverse squadre nazionali assieme alla ricerca scaturita dall’esperienza vissuta in passato, mi ha portato in questi ultimi anni, a lavorare con atleti di diverse nazioni che hanno chiesto la mia collaborazione per la loro crescita e con i quali ho potuto continuare ad apprendere come, il loro atteggiamento fosse alla base delle difficoltà che spesso, gli stessi, incontrano negli allenamenti e soprattutto in gara. Questo il motivo che mi fatto ricercare e sperimentare strategie per affrontare situazioni personali che con l’aiuto degli stessi atleti, ha permesso di scoprire le risorse necessarie, che già ognuno di loro ha dentro di se, atte a raggiungere i loro obiettivi. In questa nuova scuola vi sono già atleti di diverse nazionalità motivati a ricercare i loro limiti personali ed i risultati iniziano ad essere sotto gli occhi di tutti. La sede è Ivrea, la mia città, dove ho contribuito in molteplici occasioni a far crescere questo club organizzando gare, preparando atleti, gestendo scuole nazionali e sociali varie, organizzando corsi di ogni tipo. Ora il club d’Ivrea è sede di un Centro Canoistico Internazionale avvantaggiato dal tipo di acqua del canale, dalle strutture esistenti e dall’ubicazione strategica nel centro della città.

Dalla ricerca di tutto quello che viene definito tecnico, all’attenzione della persona “atleta”

Il primo libro che scrissi sulla tecnica, “La canoa d’acqua viva”, edito da Mondadori nel 1976 in 15.000 copie, fu un passo importante per la conoscenza delle tecniche necessarie alla navigazione in acqua mossa e stimolo importante per la crescita sportiva della nostra canoa nazionale. Quindi, il saper manovrare fra i pali dello slalom, passando fra onde, riccioli e correnti varie utilizzando la pagaia come mezzo di propulsione per agevolare avanzamento o rotazioni dello scafo, è stato uno dei presupposti più importanti per la soluzione ai molteplici problemi della navigazione. L’aspetto tecnico di manovra e di propulsione, che tuttora viene considerato da molti come fondamentale ai fini del risultato, spesso non si dimostra tale. Nonostante tutte le conoscenze acquisite dagli atleti, anche di livello internazionale, gli stessi compiono errori ed hanno difficoltà che non sono definibili come carenze tecniche, dimostrando così come sia evidente la motivazione personale che li può causare.

Ed è proprio su questo aspetto di tipo personale che corre la ricerca della nuova scuola E.C.S.I.D. a dimostrazione che il lavoro di gruppo, lo scambio di esperienze fra gli atleti, l’analisi obiettiva dei motivi per i quali vi sono situazioni che condizionano i risultati, può fare la differenza. Inoltre la condivisione del supporto offerto dal mentalcoaching che ho maturato in questi ultimi 6 anni, ha aiutato a creare un ambiente stimolante che ricerca i propri limiti personali, non solo in ottica del risultato agonistico. L’importante è che gli atleti ricerchino, in parallelo, quello sviluppo che preveda, a lunga distanza, la crescita necessaria a vivere una vita reale, quella di tutti i giorni e di tutti noi, con un bagaglio fantastico di esperienze vissute.

Per ulteriori informazioni e contatti: www.mentalcanoe.it