2) - Mantenere o modificare la direzione.

Apprendere a dosare lo sforzo alla ricerca del mantenimento della direzione oppure per modificarla. Nello slalom la cosa importante è passare velocemente fra le porte mantenendo o modificando la direzione più o meno drasticamente.

 

 

2a - Acquisire la capacita di mantenere e modificare la direzione ogni volta che la canoa cambia la sua linea ideale e perde il suo obiettivo. Determinare quindi obiettivi chiari e facili da raggiungere e verificare con lo sguardo il movimento della punta della canoa con il punto d’arrivo o fuoco. In questo modo il canoista si accorge istintivamente di quello che avviene e reagisce spontaneamente per correggersi e raggiungerlo. Iniziare pagaiando lentamente con un buon appoggio della pala in acqua. Aiutarsi con le gambe e il bacino a far scivolare la canoa e per controllare più facilmente il cambio di direzione che comunque si produce ad ogni colpo di pala. Rifarsi alle esperienze fatte all’inizio al punto B3/3c.

 

Acquisire il concetto che la direzione si modifica dopo un buon appoggio della pala in acqua e con il lavoro coordinato fra appoggio della stessa e la parte inferiore del corpo (gambe, ginocchia e bacino). Evitare di risolvere solo imprimendo forza alla pagaiata oppure ripetendo più colpi da un lato ma cercare di correggere i cambi di direzione. Economizzare i gesti e lavorare maggiormente con il corpo.

 

2b – Quando l’allievo dopo le esercitazioni fatte incontra ancora difficoltà a controllare la direzione è perché effettua alcuni movimenti con scarso controllo e conseguente eccessiva tensione per riuscire nell’intento. Questo lo si nota osservando l’allievo durante l’esercizio in quanto evidenzia contrazioni in alcune parti bersaglio del suo corpo come ad esempio; la spalla o le spalle tenute sollevate, nelle braccia con i gomiti sollevati e distanti dal corpo, nel capo avolte troppo proteso in avanti, nel volto con smorfie di fatica e nelle mani con eccessiva tensione per mantenere e manovrare la pagaia. Non vanno poi dimenticate tutte quelle tensioni che l’allievo ha negli arti inferiori, bacino, gambe, piedi che si riflettono sullo scafo attraverso piccoli movimenti a scatto oppure quando lo scafo non segue i movimenti della parte superiore del corpo. Essendo le tensioni della parte inferiore del corpo non visibili, esse sono più difficili da notare e da correggere. Importante è sapere che esistono, poi con il tempo riuscirete a notarle e a farle notare al vostro allievo offrendogli anche la possibilità di eliminarle. E’ chiaro che la difficoltà di controllo corporeo limita la velocità di comprensione del movimento distorcendone la realtà. Per questo si può affermare che l’esercizio e la sperimentazione condurranno l’allievo a conoscersi meglio e a controllarla con il tempo nel modo più efficace ed economico. Come suggerimento ulteriore potremo dire che anche attraverso il comportamento degli occhi dell’allievo si può notare se lo sguardo è focalizzato sull’obbiettivo. Se questo è rivolto in avanti, con il capo che si muove liberamente ed il campo visivo è aperto, egli avrà un facile controllo della direzione e della situazione circostante, se invece è rivolto verso il basso, vuol dire che è all’ascolto interno, delle sensazioni propriocettive del corpo oppure se è verso i movimenti delle pale per verificare o controllare, allora avremo maggiore difficoltà a mantenere la direzione causa perdita dell'obiettivo. In pratica pensa invece di vedere.