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4) - Curva – Giro - Cambio di direzione da 0° a 180°, realizzabile con o senza avanzamento. Le manovre per realizzare il giro, all’inizio sono come per la deviazione, poi aumenta per necessità di esecuzione l’intensità dello sforzo e la sua frequenza.

4a - Per fare una curva ed avanzare, effettuare uno o più colpi (più ampi, più forti, più distanti dal bordo, più in avanti, etc.….) da un lato rispetto all’altro come già effettuato al punto C3/3a ma con intensità diversa per effettuare più rotazione con lo scafo.

 

4b - Per curvare ed avanzare, continuare a pagaiare da un lato e contemporaneamente sollevare il fianco dal lato opposto. L’esercizio è come quello effettuato in precedenza al punto C3/4a ma con intensità diversa per effettuare più rotazione con lo scafo. Acquisire il concetto che senza perdere velocità, cioè continuando a pagaiare, si può cambiare la direzione della canoa esclusivamente con un movimento economico della parte inferiore del corpo (gambe, ginocchia e bacino).

4c - Per curvare diminuendo la velocità o fermando la canoa (frenare introducendo il dorso della pala in acqua). Come per deviare, l’intensità del cambio di direzione dipende dalla zona in cui si introduce la pala, dallo sforzo che si applica, dall’angolo di appoggio del dorso della pala e verso quale direzione si muovono bacino e pala per agevolarne il cambio. La modulazione di queste variabili ci permette di cambiare direzione fermando più o meno la canoa. Anche in questo caso se iniziamo nella zona laterale o posteriore potremo utilizzare anche l’acqua della zona anteriore per eventuali manovre non previste. Se iniziamo nella zona anteriore il lavoro che potremo effettuare è molto limitato e se abbiamo la necessità di avere altra acqua per completare la nostra manovra, dovremo estrarre la pala e metterla nuovamente in acqua. Questo lavoro può essere realizzato in tre modi: a) mantenendo la canoa piana - punta e coda fuori dall’acqua, in questo caso lo scafo ruota nel suo centro, b) sollevando il fianco interno alla curva - coda che entra in acqua e punta che si solleva – la curva si effettua più rapidamente perché il raggio di rotazione è più piccolo che nel caso precedente; in questo caso la canoa ruota nella zona posteriore, c) sollevando il fianco all’esterno della curva – curva con raggio piccolo di rotazione ma con difficoltà di rotazione e di manovra perché la canoa affonda sul fianco all’interno della curva. Va tenuto presente che nei casi descritti l’intervento specifico del corpo con un suo spostamento in avanti o indietro può agevolare o impedire l’efficacia dei movimenti descritti.

Ricordare che per economizzare il nostro lavoro dovremo utilizzare correttamente la parte inferiore del corpo (gambe, ginocchia e bacino) che utilizzata contemporaneamente con (torsione del tronco e appoggio del corpo sulla pala) ci aiuterà a girare rapidamente. Altra considerazione va fatta sullo spostamento del peso del corpo che dal centro della canoa si sposta verso la pala in acqua, la quale, supportandone parte di esso alleggerisce lo scafo e ne agevola la manovra. Se abbiamo bisogno di ridare velocità o mantenere la rotazione della canoa che si è rallentata eccessivamente, dobbiamo inserire la pagaia verticalmente dal lato opposto e quindi se vogliamo ruotare ed avanzare, inserire la pala vicino al bordo mantenendo la canoa in posizione orizzontale. Come sempre, dopo aver raggiunto un appoggio “duro”, coordinare il lavoro della pala con il movimento della parte inferiore del corpo. Per avanzare meno e curvare di più, la pala deve essere più orizzontale e come nel caso precedente dopo aver raggiunto il punto di massima resistenza della pala direzionare gli occhi, il capo il corpo, compresa la parte inferiore nella direzione opposta. Nel linguaggio comune, questa manovra viene chiamata “propulsione circolare”. Evitare di risolvere solo con la forza!.

4d - Per passare da una deviazione ad una curva/giro abbiamo bisogno di un lavoro più efficace effettuato con un aggancio o “Duffek schlag”. Tradotto dal tedesco vuol dire colpo di Duffek, nome dell’atleta Cecoslovacco che applicò per primo questa manovra. Questa manovra universalmente adottata per modificare la direzione dello scafo, deve essere conosciuta a fondo perchè molto importante nel nostro sport, pertanto dobbiamo conoscere maggiormente quali sono i parametri che ci permettono di realizzarla. Sapere ad esempio come posizionare correttamente ed economicamente la pala e come spostare il peso del corpo e il relativo movimento del tronco per fare tutto questo. Definire il suo punto di introduzione, la quantità di resistenza e la possibilità di appoggio in acqua per girare facendo scivolare la canoa in avanti e non solo per girare. Tutto questo deve essere realizzato nella forma più economica e coordinata per essere più rapidi ed efficaci nella rotazione. Per maggior comprensione con il canoista su quello che si deve trasmettere è importante oltre a descrivere il movimento cercare di avere obiettivi chiari con i quali esercitarsi, ad esempio una boa, un palo o qualsiasi altro riferimento pratico in acqua, con cui verificare l’esatta applicazione del movimento.

Iniziare dando velocità alla canoa notando come, sollevando un fianco o l’altro si può fargli cambiare direzione (movimento economico con ginocchia e bacino). In questo modo si inizia una curva, poi bisognerà decidere come vogliamo lavorare se all’interno della curva che stiamo realizzando, oppure all’esterno della stessa. Se lavoriamo all’esterno della curva, questo è un colpo che viene dato per aumentare la velocità dello scafo ma anche per iniziare a deviare più o meno a seconda delle nostre esigenze. Se lavoriamo all’interno dovremo mettere la pala di taglio ed aprendo l’angolo fra pala e canoa inizieremo a deviare e continuando realizzeremo una curva. La curva aumenta nel momento in cui la pagaia aumenta “l’angolo” fra pala e scafo; da parallelo ad aperto verso la zona anteriore e coadiuvato da una leggera flessione del corpo in avanti. La curva si amplia anche con una buona mobilità del tronco in quanto potremo lavorare più distante dal bordo. Così facendo la canoa avanzerà realizzando una curva con raggio più ampio. L’apertura o la chiusura dell’angolo descritto offrirà quindi la resistenza necessaria per aumentare o ridurre la curva. La modulazione di questo angolo e lo spostamento della pala all’infuori, effettuato per mezzo dei polsi e delle braccia come spiegato già nella deviazione, ci permetterà di dosare la resistenza della pala in acqua e di conseguenza cambiare direzione realizzando la curva che vogliamo effettuare. Quanto descritto non è un lavoro statico, ma inizia nel momento in cui gli occhi, la testa e il tronco si girano nella direzione desiderata. E’ come caricare una molla, cercare l’appoggio più efficace per scaricarvi parte del peso del corpo e permettendo alla canoa di alleggerirsi e di ruotare scivolando sull’acqua con più leggerezza e quindi con rapidità.

Ricordarsi che per economizzare e velocizzare il nostro lavoro dovremo coadiuvare i movimenti con la parte inferiore del corpo (gambe e bacino) che assieme alla (torsione del tronco e appoggio del corpo sulla pala) ci aiuterà a girare rapidamente. Acquisire il concetto che l’efficacia nel realizzare la curva dipende dalla qualità dell’appoggio e dalla qualità del lavoro del corpo. Evitare di risolvere solo con la forza!.

4e - Effettuare gli stessi esercizi per migliorare l’apprendimento come per la deviazione al punto C3/3e con la variante di aprire maggiormente l’angolo della pala per far girare di più lo scafo.