Il test delle 2 porte

Questo test che oramai viene utilizzato da tempo vede la sua nascita nel 1986-87 quando ci si rese conto della necessità di valutare in un modo meno empirico la preparazione dei nostri slalomisti che, nonostante tutto, avevano in quegli anni già avuto discreti risultati ai mondiali di Augsburg del 1985; "4° posto nella Canadese monoposto e 5° nel kayak maschile" tenendo in considerazione le condizioni economiche e di conoscenza specifica che avevamo in quegli anni.

Nel settembre del 1986 in una riunione tecnica svoltasi a Marilleva si decise per la prima volta, dopo anni di improvvisazione e tentativi, una linea comune di programmazione fra allenatori. Nella stessa occasione si mise a punto un test di verifica semplice e pratico da realizzare in ogni società per quantificare i miglioramenti avvenuti durante la preparazione invernale senza dover aspettare le prime gare di stagione per verificare lo stato di preparazione degli atleti stessi. Il Test di Slalom o Test delle 2 porte, così venne chiamato, prese lo spunto dal test della pallavolo usato in quegli anni e che determinava i metri percorsi dall'atleta nel toccare due ritti posti ad una certa distanza fra di loro in un tempo stabilito, verificandone poi le pulsazioni rilevate al termine della prova. Il test per lo slalom del quale troverete più in basso documentazione con dati esplicativi ricavati da diversi test dal Centro di Medicina dello Sport di Roma, lo presentai per la prima volta nell' International Coaches Symposium di Llangollen (GB) nel 1987. Il test doveva essere effttuato in acqua ferma, passare fra due porte distanti dal loro palo interno di 10 m. disegnando un "8". Le prove erano 3 x 1' Watt con 1' di Recupero fra loro. Venivano quindi valutati i metri percorsi per ogni prova, le pulsazioni e le penalità e quando era necessario venivano effettuati prelievi di sangue per valutare la quantità di lattato dopo ogni prova. Con il tempo e dopo anni di esperienze anche con altre nazionali, ho semplificato il test mantenendo fisso il numero di metri da percorrere = 100 m. cioè 10 m. x 10 volte, valutando solo il tempo di percorrenza che si avvicina comunque al minuto, evitando valutazioni soggettive di chi doveva definirne il numero di metri. Inoltre i 100 m. erano ben sopportati dalla categoria senior e junior mentre è stato inserito per i più giovani il test sugli 80 m. che e più adatto.

In questo ultimo periodo avendo organizzato nuove registrazioni video con griglia e cronometro incorporato, mi è stato più semplice recuperare tempi e dati di ogni prova e soprattutto aprire la mente a prevedere ulteriori opportunità di analisi ed informazioni sulle quali poter lavorare come ad esempio:

- il tempo di rotazione attorno ad ogni palo sinistro e quello intorno al palo destro, prendendo il tempo sul palo all'ingresso e all'uscita - in questo caso si può valutare la differenza fra tutte le varie rotazioni ed inoltre estrapolarne la media a sx e a seconda delle nostre necessità o esigenze, poterle confrontare con quelle a dx. Con i tempi raccolti che sono dati obiettivi, ognuno di noi potrà valutare secondo le proprie convinzioni o credenze cosa sia più importante fare o su che cosa lavorare, perchè la valutazione dei dati è soggettiva, quindi ognuno sposterà la propria attenzione su cosa e come riterrà più idoneo lavorare per migliorare la crescita degli atleti che segue.

- il tempo di ripartenza nei 10 metri successivi grazie alla griglia e al cronometro incorporato nel video ci si può permettere di cronometrare il tempo dall'uscita del palo dopo la rotazione ed il tempo al passaggio alla prima griglia posta ai 10 metri - anche in questo caso si può valutare la differenza fra tutte le varie ripartenze ed inoltre estrapolarne la media a sx e a seconda delle nostre necessità o esigenze, poterle confrontare con quelle a dx. Anche in questo caso vale lo stesso discorso fatto in precedenza, con i tempi raccolti che sono dati obiettivi, starà poi ad ognuno di noi valutare su cosa e come riterrà più idoneo lavorare per migliorare la crescita degli atleti che segue.

Le possibilità sono molteplici e ognuno potrà decidere sulla falsa riga proposta cosa ritiene più importante valutare e analizzare, ad esempio: paragonare i tempi e rendersi conto della diversità del lavoro sul lato a dx e a sx e il tipo di tecnica adottata -  come ripartire dopo le rotazioni oppure come anticipare le rotazioni - quanto, come e dove inserire la parte posteriore dello scafo per ruotare - quando, come e dove vengono effettuati i colpi di pala per avanzare o per girare - o cosa altro la fantasia sia capace di immaginare per migliorare. Naturalmente l'aiuto del cardiofrequenzimetro potrà offrire ulteriori dati sui quali lavorare come pure ogni altro tipo di analisi del sangue. La quantità di dati che ho raccolto nel tempo sono stati elaborati con Excel offrendomi la possibilità di considerare altri aspetti che aiutano a valutare le difficoltà che si riscontrano sul piano tecnico, fisico o mentale e nello specifico proponendo adeguate soluzioni. 

In basso l'articolo completo comparso su CANOA RICERCA del 1987 con la descrizione del primo test e di tutti i dati recuperati a quel tempo.

canoa ricerca

           Nuovo "Test delle due porte"